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CUMINO DI MALTA: Una spezia antica

Per la cucina medio-orientale, il cumino è la spezia per antonomasia. Viene ampiamente adoperato nella cucina greca, e ancor più in quella araba e turca; da noi lo si incontra in molti piatti siciliani, eredità della cultura gastronomica dell’Islam. Non sfigura affatto nella cucina indiana (è uno degli ingredienti del garam masala).

Il cumino, ossia il Cuminum cyminum, spontaneo in un’area che va dall’Egitto alla penisola Arabica e all’Asia centrale, si è poi diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo: gradisce un ambiente soleggiato e un terreno sabbioso, in genere calcareo, piuttosto arido. Viene chiamato cumino di Malta perché in quest’isola si è naturalizzato da colture preesistenti.

Originariamente il cumino era dunque diffuso nell’area culla delle antiche civiltà del Vicino Oriente, dove era tenuto in grande considerazione; ad esempio, semi di cumino sono stati ritrovati all’interno delle piramidi. Furono proprio gli Egiziani ad introdurlo a Roma, dove i patrizi ricorrevano ai suoi semi digestivi per concludere le libagioni.

In Europa la sua popolarità gastronomica continuò fino a tutto il Medioevo. In seguito, secondo una logica commerciale che oggi potremmo definire “da chilometro zero”, perse importanza a favore del cumino dei prati, il Carum carvi, spesso chiamato, anche in Italia, kummel. Si dice anche che il carvi abbia sostituito il cumino di Malta, non solo perché più disponibile sul territorio italiano (forse invece si erano interrotte certe rotte commerciali a causa delle Crociate), ma anche perché dotato di un aroma più consono al gusto degli Europei (ma non ne sono convinto: è il solito stereotipo della cucina europea poco speziata e poco piccante… in fatto di cucina, i gusti di un Calabrese non si avvicinano affatto a quelli di un Olandese o di uno Svizzero).

Il cumino di Malta ha proprietà digestive, antispasmodiche e sudorifere. Un infuso preparato con una decina di grammi di cumino in circa mezzo litro d’acqua aiuta l’eliminazione dei gas addominali. Masticato, combatte l’alitosi.

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