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SANGUINARIA: La radice rossa

La Sanguinaria canadensis, che con poca fatica possiamo tradurre in italiano in sanguinaria del Canada, è una Papaveracea che cresce nel sottobosco ombroso delle Montagne rocciose del Nordamerica, fra Canada e Stati Uniti, soprattutto fra Manitoba e Nebraska.

La trovate anche come “bloodroot”, la radice di sangue, per via del succo rosso aranciato che sgorga nel suo rizoma; nella tradizione degli Indiani nativi del luogo, quel succo veniva usato sia per tingere le stoffe che i loro stessi corpi (non erano appunto loro, i “pellirossa”?).

Il rizoma della sanguinaria cresce in posizione piuttosto superficiale e tende a formare dense colonie; da esso parte uno stelo di consistenza erbacea, alto fino a mezzo metro, dotato di una grande e spesso unica foglia basale, a molti lobi. I fiori sbocciano prima delle foglie, all’inizio della primavera, mentre le foglie si sviluppano completamente solo dopo la fioritura. I fiori hanno dagli 8 ai 12 bianchi candidi, talora sfumati di rosa, in mezzo ai quali spuntano gli stami gialli ed il pistillo. I frutti sono acheni verdi lunghi 5 cm, che si aprono liberando semi rotondi, rossi o bruni.

Come tante rappresentanti della sua famiglia, anche la sanguinaria contiene numerosi alcaloidi, in particolare quelli derivanti dalla isochinolina, fra cui la celeritrina e la sanguinarina; si tratta di veleni, che vanno ingeriti - e con precauzione – solo sotto controllo medico. In effetti, la “radice rossa” è un emetico ed un purgante piuttosto potente, ha una perocolosa azione narcotica simile alla stricnina, e al massimo può funzionare da espettorante in caso di bronchiti croniche. Il suo succo, da spalmare sulla pelle, come in fondo facevano i suoi primi estimatori, si rivela un buon antimicotico.

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