Piante in viaggio

 

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PEPE DELLA VIRGINIA: L'odore sembra quello

A differenza di molte cucine del Nuovo mondo, la cucina statunitense (quella dei pionieri, che iniziò a definirsi negli Stati dell’Unione a partire dall’Indipendenza) è poco piccante, e fa raramente uso di spezie, preferendo sapori “diretti”, non mascherati con aromi aggiuntivi.

Con un certo stupore, dunque, ho saputo che esisteva un pepe in Virginia in climi tutt’altro che tropicali. A guardar bene, ho visto che si tratta di una crucifera, il Lepidium virginicum, parente dunque del cavolo come anche della senape, e geneticamente molto vicina alla nostra erba storna (Lepidium campestre); peraltro, il suo habitat coincide con quello delle specie europee che ho citato: bordi delle strade, pendii soleggiati e sassosi, ambienti ruderali in genere.

Il pepe della Virginia è una pianta erbacea, annuale o talora biennale. Le foglie sono sessili, lineari o lanceolate quelle lungo il fusto, più grandi e quasi spatolate quelle alla base, ed hanno sempre margine irregolarmente dentato. I fiori, piccoli e bianchi, si sviluppano su dense infiorescenze terminali o laterali, cilindriche, lunghe 
fino a 50 cm. I frutti sono siliquette (la versione corta dei tipici frutti delle Crucifere, le silique), piccole e verdastre.

Il nome di pepe della Virginia è giustificato dal fatto che realmente tutta la pianta odora di pepe, e come pepe vengono usati i gusci dei semi giovani, a mo’ di condimento. Le foglie giovani possono essere consumate sia crude che cotte, e fanno bene: contengono infatti vitamine (A e C) e proteine, sono disintossicanti, antireumatiche e diuretiche (c’è chi le consiglia vivamente per sciogliere i calcoli renali). Anche la radice è considerata medicinale, ossia tossifuga ed espettorante, così come i semi stessi, indicati contro l’asma.

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