Piante in viaggio

 

 Le protagoniste

 

# A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

VERGA D'ORO: Raccolte tardive

Quando ormai l’inverno è alle porte, andare alla ricerca di erbe fresche per le nostre insalate è un po’ deludente, e si dovrà aspettare la primavera; per il nostro shopping verde ci toccherà consolarci, e non poco, con la raccolta di frutti vari: nespole, corbezzoli, biancospini e così via. Ma c’è un’erba che riusciremo a raccogliere, anche copiosa: non servirà a sfamarci, ma a curarci e a farci star bene invece sì. Si tratta della verga d’oro, la Composita che in botanica si declina come Solidago virgaurea. Si trova nelle aree temperate del continente eurasiatico, in genere in zone erbose incolte, lungo i sentieri, tra gli arbusti e le siepi, nelle radure del bosco, ma anche nei boschi non molto ombrosi.

Ci si presenta come un’erba alta 30-50 cm, dalle foglie semplici, un poco seghettate. Come suggerisce il nome (“virgaurea” sta appunto per “verga dorata”), questa specie possiede una infiorescenza stretta e compatta, con i “fiori” (in realtà anch’essi delle infiorescenze) che mostrano un bel colore giallo dorato e sono disposti fittamente. I frutti sono bianchi e piumosi.

Le virtù terapeutiche della verga d’oro sono riconosciute da tempo, e lo stesso termine “Solidago” è la contrazione del latino “Solidum-ago”, col significato di “rendo robusto, forte”. Grazie alle sue sostanze attive (resine amare, tannini, saponine, mucillaggini) la verga d’oro è consigliata come diuretica, antiurica, astringente e digestiva. L’uso esterno è prescritto per la cura di piaghe ed ulcere di difficile guarigione. Serve anche come decongestionante ed antinfiammatorio nelle affezioni della bocca e della gola. Se ne colgono le sommità fiorite verso la fine dell’estate (la verga d’oro, come si è detto, ha una fioritura piuttosto tardiva), che seccano bene e sono adatte nelle tisane. La radice si raccoglie all’inizio dell’autunno.

E infine c’è da dire che la verga d’oro è anche un’ottima pianta mellifera (forse perché in giro c’è poco altro, in quei mesi), al punto che in certe annate se ne riesce a fare quasi dei mieli monoflora.

Ultime piante inserite