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ALBERO DEI FAZZOLETTI: I fazzoletti di padre David

I botanici non hanno ancora scelto se inserire la Davidia involucrata nella famiglia delle Cornaceae oppure in quella delle Nyssaceae; mentre aspettiamo che decidano, potremmo raccontare la storia piuttosto avventurosa di come l’albero dei fazzoletti è giunto fino a noi.

L’albero dei fazzoletti è il nome - quasi inevitabile - di un albero dal grande pregio ornamentale, la Davidia involucrata. Questa specie, dalla metà della primavera a tutta l’estate, si ricopre di vistose infiorescenze bianche, simili appunto a fazzoletti, date dalle brattee (foglie modificate) che fanno da “involucro” ai fiori. La chioma dell’albero, alto sui 20 m, ha forma conica, con rami che si sviluppano quasi paralleli al suolo. Le foglie sono alterne, cuoriformi, ad apice acuto, odorose da giovani; di colore verde chiaro, prima di cadere in autunno diventano di un bel giallo.

Il nome scientifico del genere è un omaggio a padre Armando David, (1826–1900), missionario francese dell’ordine Vincenziano, che visse a lungo in Cina, e che fu anche un naturalista esperto. È a lui che venne dedicato il cervo di padre David, l’Elaphurus davidianus, una specie di ungulato estinto in natura da molti anni, e che oggi vive solo in cattività.

Fu proprio padre David a descrivere per primo, nel 1869, l’albero dei fazzoletti, quando ne trovò un unico esemplare sulle montagne della Cina centrale, ad oltre 2000 m di quota. Riuscì a mandarne a Parigi alcune parti essiccate in erbario per la classificazione, che fu eseguita da Henri Baillon: nuovo genere e nuova specie, ovviamente dedicata a padre David. Il “cacciatore di piante” scozzese Augustine Henry qualche anno dopo trovò un altro albero nella zona delle Tre gole, e lo inviò al Kew Garden di Londra. Una pianta così eccezionale aveva ormai suscitato il desiderio dei botanici d’Europa, così che si decise di mandare un altro cacciatore di piante, Ernest H. Wilson, nella stessa zona dell’esemplare trovato da Henry. Ma quando Wilson arrivò sul posto, scoprì che quegli alberi erano stati abbattuti per fare legna. Ne trovò comunque degli altri qualche settimana dopo, li raccolse e li portò con sé in nave, destinazione Europa. La quale nave naufragò, ma alcuni alberi dei fazzoletti si salvarono, e finalmente giunsero a noi.

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