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SALACCA: Il frutto del serpente

Non mi sarei di certo immaginato che nella sola Indonesia esistessero più di 30 cultivars di salak, un frutto da noi praticamente ignoto. Ma chi ha visitato Bali o dintorni avrà certamente gustato il frutto della Salacca edulis: conosciuto anche come snakefruit (il frutto del serpente), ha un un guscio a scaglie simile alla pelle di un rettile, di colore bruno-rossiccio, mentre è all’interno la polpa bianco-lattea è suddivisa in tre logge da una membrana sottile e trasparente. A sua volta, ogni loggia contiene un seme marrone lucido, non commestibile, mentre la polpa, chiara e consistente, ha un piacevole sapore dolce e aspro insieme.  

Chi ci regala il salak, termine che si può italianizzare in salacca, è una palma, quasi priva di tronco e dotata di grandi foglie spinose (le spine sono lunghe anche 15 cm), composte da numerose foglioline. Le infiorescenze si trovano a livello del terreno, disposte in grappoli, e si distinguono in maschili e femminili; quelle maschili, che raggiungono quasi il metro, sostengono da 4 a 12 spadici, che sono a loro volta infiorescenze di piccoli fiori rossastri a corolla tubulare; le infiorescenze femminili sono decisamente pià piccole (non arrivano a mezzo metro), con 1-3 spadici di fiori dalla corolla gialla all’esterno e rosso cupo all’interno Da questi ultimi si svilupperanno i frutti ellissoidali della salacca.

Il frutto, come si è detto, è particolarmente apprezzato sulle tavole di Indonesiani e Malesi, e viene coltivato e consumato anche in zone limitrofe, quali Thailandia, Australia (Queensland) e isole Fiji.

A livello botanico, si tende a suddividere questa Arecacea in due specie: la Salacca sumatrana dovrebbe vivere nel nord della grande isola di Sumatra, mentre le altre popolazioni naturali doverebbe essere ascritte al genere Salacca edulis (con alcune varietà: la var. zalacca da Giava, la var. amboinensis da zone più a settentrione nel vasto arcipelago indonesiano). Delle cultivars non parlo per amor di brevità: sono troppe, ma ovviamente non poteva mancare la varietà "Bali". Se passate per caso da Bali...

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