Direi che è inconfondibile il suo colore grigio argenteo, quasi brillante. Se un parco urbano si è dotato di questa bella Conifera, la notate subito. Sembra quasi una pianta finta. È il cipresso della Arizona. Vediamola meglio.
Il cipresso dell’Arizona viene delle Montagne Rocciose meridionali, dove vive fra Arizona, Nevada, Nuovo Messico, California e porzione nordoccidentale del Messico, fra 1300 e 2400 m di quota, in climi aridi, anche molto. In Natura se ne distinguono 5 varietà, che taluni botanici elevano al rango di specie a se stanti: oltre alla varietà “arizonica”, dall’areale che sconfina in Texas e in Messico, si registrano la varietà “nevadensis” (o cipresso Piute), fra Nevada e California meridionale; la varietà “glabra” (o cipresso liscio dell’Arizona), in Arizona centrale; la varietà “montana” (o cipresso di San Pietro Martire), presente nella Baja California del Nord; e la varietà “stephensonii” (o cipresso Cuyamaca), che vive nella contea di San Diego, ed è peraltro a rischio di estinzione secondo la lista rossa della IUCN.
Il cipresso dell’Arizona ha un legno tenero a grana fine, grigio a strie gialle, di un certo pregio. Ma viene soprattutto coltivato come specie ornamentale, e a volte è impiegato in selvicoltura (barriere frangivento), anche perché si adatta bene alla siccità, alle basse temperature e a suoli difficili (calcarei). È un albero che nel deserto vive bene, e brilla come argento.