Se dobbiamo dare retta a Dioscoride, il nome “Gentiana” deriva da quello del re dell’Illiria o della Sclavonia Gentius, vissuto nel II secolo a.C.; sembra che a questo antico re l’umanità debba l’introduzione della genziana gialla nella farmacopea mondiale.
Presente nel Sud Europa, la genziana gialla cresce nei prati e nei pascoli della regione montana e subalpina, a quote in genere elevate.
Più o meno ogni specie del genere Gentiana possiede le stesse proprietà, ma la genziana gialla le batte tutte: è quindi considerata una delle piante digestive e febbrifughe più valide. I principi amari contenuti nella radice sono utili per stimolare e bilanciare la secrezione dei succhi gastrici e biliari, oltre a migliorare l’assimilazione dei cibi e a funzionare da febbrifugo. Il liquore alla genziana gialla, per chi ama i gusti amari, è semplicemente formidabile, e il suo valore medicinale dà ottime giustificazioni a chi vuol terminare un pasto abbondante con un buon bicchierino di grappa aromatizzata. Il liquore o la grappa di genziana gialla si possono benissimo fare in casa come facciamo noi tutti gli anni, purché nella raccolta non si faccia confusione con il veratro (Veratrum album), che fra le altre cose è piuttosto velenoso. L’effetto sarebbe l’opposto…