Piante in viaggio

 

 Le origini

 

Acer (genere): Il classico non passa di moda (2)

(vai alla prima parte)Anche nella vecchia Europa gli aceri fanno parte a pieno titolo del paesaggio forestale: sono tutti più o meno da collocare nella fascia collinare o montana, lontani cioè da climi strettamente mediterranei o troppo alpini. Si incontrano dunque spesso nei boschi misti caducifogli, dove si fanno notare per i loro colori autunnali, a volte di un bel rosso acceso.

Dei cinque aceri più importanti della flora europea, il riconoscimento deve basarsi essenzialmente sui caratteri della foglia e sulla “apertura” delle samare, ossia sull’angolo acuto oppure ottuso che fanno i due frutti alati (le samare) dell’acero nel loro punto di inserzione.

L’Acer pseudoplatanus, l’acero montano, ha le ali delle samare poste più o meno a 90°; la foglia, simile a quela del platano (da cui il nome) è piuttosto grande, a cinque lobi abbastanza appuntiti. È il più “montano” di tutti: vive soprattutto faggete ed è distribuito sui rilievi dell’Europa settentrionale e centrale, fino alle regioni caucasiche; albero anche di grandi dimensioni, è spesso impiegato a scopo ornamentale in parchi urbani e alberature stradali.

L’Acer campestre, l’acero campestre, è un albero più piccolo del precedente: la sua doppia samara ha le due parti alate disposte secondo un angolo molto aperto, quasi di 180°. La foglia ha sempre cinque lobi ma dall’apice arrotondato e di minori dimensioni. L’Acer campestre vive nei boschi misti collinari sui rilievi di gran parte dell’Europa ed anche in Asia occidentale.

L’Acer monspessulanum, in volgare acero minore, è il più piccolo di tutti i nostri aceri, e spesso resta allo stato arbustivo. Le ali delle sue samare mostrano un angolo molto stretto e sono in pratica ripiegate ad U; la sua foglia, anch’essa abbastanza piccola, mostra solo tre lobi anziché cinque e dall’apice arrotondato. È una specie essenzialmente mediterranea, presente sia sulle sponde europee che su quelle africane, dove popola boscaglie ed anche pietraie su suoli calcarei.

L’Acer opalus, detto acero oppio o acero fico, è più sporadico dei precedenti. Le sue samare formano un angolo abbastanza stretto, sui 30°. La foglia è simile a quella dell’acero montano, ma con lobi più grossi e ad apice ottuso; può avere solo tre lobi anziché cinque. Cresce nel Mediterraneo centrale e settentrionale e raggiunge la penisola balcanica e l’Asia Minore.

Il quinto ed ultimo dei nostri aceri è l’acero riccio, l’Acer platanoides: le sue samare sono decisamente allargate, con un angolo di inserzione intorno ai 120°. La foglia, piuttosto grande, ha sempre cinque lobi, che terminano ciascuno con una punta allungata, il che ne aumenta il valore ornamentale. È infatti impiegato spesso in parchi e giardini, e in Natura lo troviamo nelle zone fredde dell’Europa: penisola scandinava, paesi baltici, rilievi dell’Europa centrale ed orientale, mentre altrove è stato introdotto. Vive anche spontaneamente in America settentrionale, per cui va definito specie circumboreale.

Ultime zone esplorate