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Il libro di Botanica più famoso della Storia

Biografia: Dioscoride

Se devo scegliere il libro di botanica più famoso di tutti i tempi, scelgo il De Materia Medica di Dioscoride.

Si era nel I sec d.C. quando il greco Dioscoride Pedanio, di professione medico, si accinse a scrivere quello che sarebbe diventato il primo trattato di medicina erboristica della Storia.

Dopo circa 500 anni, nel 512 d.C., il De Materia Medica divenne il primo erbario illustrato della Storia: quasi 400 immagini corredarono l’opera di Dioscoride, con una edizione che venne dedicata dai cittadini di Costantinopoli ad Anicia Giuliana, figlia dell’imperatore romano Flavio Anicio Olibrio. Tale manoscritto è conservato a Vienna, dove fu portato nel Cinquecento grazie all’imperatore Massimiliano d’Asburgo, che a sua volta lo acquistò dal figlio del medico personale dell’Imperatore Solimano. Probabilmente su quella copia lavorò Pietro Andrea Mattioli: fu così che, dopo più di altri 1000 anni, nel 1568, fu pubblicato a Venezia da Vincenzo Valgrisi il commento dal botanico senese – e medico imperiale alla corta di Vienna - al De Materia Medica. Il Mattioli ne fece la principale versione italiana, aggiungendo alla traduzione del testo di Dioscoride sia i suoi autorevoli commenti, sia disegni di notevole qualità e precisione che facilitano il riconoscimento delle specie trattate.

Oltre che in area greca e romana, Dioscoride fu conosciuto anche in Oriente grazie a numerose traduzioni arabe, persiane, ebraiche ed indiane.

Dioscoride era nativo di Anazarbe in Cilicia (regione della Turchia meridionale); fu sia medico, che botanico che farmacista, ma fu soprattutto un viaggiatore, attento osservatore della flora così come delle pratiche mediche in uso presso i popoli dell’Impero ai tempi di Nerone.

Con la sua opera, che elenca circa 600 piante, volle realizzare un accurato lavoro sulla medicina erboristica. Il suo testo ebbe una enorme influenza sulla medicina occidentale, divenendo il principale riferimento in Europa fino al XVIII secolo, anche grazie, come abbiamo visto, ad Anicia Giuliana ed al Mattioli. Strutturato a schede, il De Materia Medica inizia con una descrizione della pianta, spesso con indicazioni sull’ambiente di vita (bordi del mare, luoghi umidi, stazioni rocciose…), e prosegue con le proprietà terapeutiche del vegetale (o delle sue parti); entra quindi nel dettaglio sui metodi di preparazione, e addirittura fornisce indicazioni sulla posologia e sulle eventuali associazioni sinergiche con altre piante medicinali. Un libro di concezione moderna, di 2000 anni fa.

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