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FARFARA: Un tabacco contro la tosse

Potrebbe essere davvero una buona idea: se, ai più incalliti fumatori, anziché smettere di fumare, si suggerisse di fumare qualcosa che fa passare la tosse e sciogliere il catarro, prevenire l’asma e combattere laringiti e tracheiti... altro che il malefico tabacco!

Lo spunto mi è venuto leggendo dell’uso che durante la seconda guerra mondiale si faceva della farfara, una comunissima Composita della nostra flora, con le cui foglie si fabbricavano sigarette antiasmatiche. Forse non a caso la specie in latino fa proprio Tussilago farfara, dove Tussilago starebbe proprio ad indicare le virtù espettoranti di questa pianta erbacea, dai fiori riuniti in capolini terminali gialli, solitari sul fusto fiorifero alto 10-20 cm. Le foglie rotondeggianti, a margine dentato, compaiono dal rizoma sotterraneo qualche tempo dopo la fioritura.

L’habitat della farfara coincide con i luoghi umidi o argillosi, fino all’orizzonte montano, delle regioni temperate di Europa ed Asia.

Con i suoi principi attivi (mucillagini, un glucoside e tracce di tannini), il decotto delle foglie di farfara è antianemico, antieczematoso, astringente, depurativo ed emolliente. I fiori sono usati per la preparazione di un infuso che ha proprietà balsamiche, bechiche e bronco-sedative. Le foglie vengono raccolte, senza picciolo, da luglio a ottobre; i fiori vanno prelevati al momento della fioritura, da febbraio ad aprile.

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