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ABETE BIANCO: L’albero dalle foglie pettinate

L’abete bianco è uno dei primi alberi che ho imparato a conoscere, ed anche a scriverci sopra: forse perché il genere Abies è di solito il primo in ordine alfabetico, almeno nella flora italiana? Ed è anche il primo in tutti i manuali che trattano di alberi: ricordo ad esempio la piccola e ben fatta edizione tascabile della Martello, con testi di Luigi Fenaroli, che mi accompagnò nelle mie prime esplorazioni alla ricerca di nuovi alberi da classificare.

Così adesso, raggiunta la maturità botanica oltre a quella anagrafica, do anch’io la mia descrizione di questa bella specie arborea, che in latino fa Abies alba. L’abete bianco è un albero con caratteristica forma di “conifera”, che può raggiungere i 45 m di altezza. La corteccia, che va dal bianco-grigiastro al grigio pallido, tende a scurirsi con l’età e si desquama in placche sottili. Nelle foglie ad ago, lineari-appiattite, si nota una scanalatura lungo la nervatura centrale e con due linee longitudinali bianche nella pagina inferiore. Gli aghi sono inseriti tutt’attorno ai rametti, ma in modo simmetrico, motivo per il quale l’abete bianco ha avuto anche come sinonimo latino “Abies pectinata”, l’albero dalle “foglie pettinate”, come se si fosse fatta una discriminatura, una riga in mezzo con il pettine. I fiori sono distinti in maschili, piccoli e diffusi su tutto l’albero nel periodo di fioritura (primavera), e in femminili più grossi, che si ergono verticalmente solo sui rami più alti, dando origine ad una pigna cilindrica appuntita che a maturità vira ad un colore marrone-aranciato.

L’abete bianco vive nei boschi montani appenninici ed alpini, nella fascia vegetazionale del faggio, e talvolta più in alto. La sua distribuzione interessa le regioni montane dell’Europa meridionale. Il suo areale è comunque piuttosto frammentato, a causa probabilmente di mutamenti cliimatici sopravvenuti in seguito alle glaciazioni: il nucleo principale è alpino e centroeuropeo (Alpi, Vosgi, Giura, selva Boema); a nord-est si prolunga verso fino alle Alpi Transilvane, toccando gli Erz-Gerbirghe, i Sudeti e i Carpazi; a sud-est si spinge dalle Alpi Giulie attraverso la Bosnia e le montagne balcaniche fino ai Rodopi (Bulgaria) ed al Pindo settentrionale (Grecia del sud); in modo discontinuo lo troviamo lungo gli Appennini fino alla Calabria; mentre ad ovest altre popolazioni vegetano sul Massiccio centrale in Francia, nei Pirenei occidentali e in Corsica. Molte di queste popolazioni sono state indicate come sottospecie di Abies alba, oppure come semplici varietà.

Su alcuni testi si precisa che dall’abete bianco si ottiene l’essenza di trementina, mentre dall’abete balsamico (Abies balsamea) si ottiene la resina del Canada: si tratta sempre di prodotti derivati dalla resina di queste Conifere; nel caso dell’abete bianco si parla anche di “trementina di Strasburgo”. La trementina è una sostanza medicinale, di dichiarate proprietà balsamiche, quindi adatta alla cura di sinusite, tracheite, bronchite, polmonite ed asma; funziona anche per i dolori reumatici, la sciatalgia, il torcicollo; per le sue virtù antisettiche è anche un ottimo detergente di ferite ed ulcerazioni della pelle. A livello industriale, la trementina è usata come solvente delle vernici e delle pitture, e per sciogliere la cera nella lucidatura di mobili.

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