Piante in viaggio

 

 Le protagoniste

 

# A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

CARPINO NERO: Abbondante ma discreto

L’albero di cui parliamo ora è la dimostrazione che se una cosa è abbondante, ma serve a poco, non ci facciamo caso più di tanto: è il destino del carpino nero, una specie molto comune, direi onnipresente nelle nostre formazioni forestali caducifoglie di tipo collinare, dove cresce spontaneo nelle regioni dell’Europa meridionale e in Asia minore; preferisce di solito terreni calcarei, in posizioni asciutte e calde, ma è capace di scendere anche in zone mediterranee, almeno in quelle più fresche e ombrose.

E in effetti il carpino nero, se si esclude il suo saltuario uso nella formazione di siepi (cresce rapidamente e sopporta bene il taglio ridando getti dall’apparato radicale), non dà frutti commestibili, non produce resine interessanti per la cosmetica o per l’industria, possiede un legno dal medio potere calorico adatto al massimo per produrre carbone vegetale, non ha valore ornamentale in parchi e giardini come invece hanno tante altre specie esotiche. Eppure è il più comune e fedele compagno di tante nostre passeggiate in collina, dove costituisce quella che i botanici chiamano “bosco misto”, o più tecnicamente “orno-ostrieto”, dal nome dell’orniello (Fraxinus ornus) e appunto del carpino nero (Ostrya carpinifolia).

Il carpino nero è una Corylacea, dunque parente del nocciolo Corylus avellana, e del carpino bianco Carpinus betulus; per poterlo riconoscere diciamo che è un albero di piccola grandezza, dal tronco diritto e regolare, con rami giovani un po’ pelosi; la corteccia, dapprima bruno scura, si fa poi grigio cenere. Le foglie, semplici ed alterne, brevemente picciolate, hanno forma ovato-oblunga, margine dentato, apice acuminato; sono di colore verde scuro e lucide nella pagina superiore, più chiare e un poco pelose da giovani in quella inferiore. I fiori maschili sono riuniti in gialli amenti penduli; i fiori femminili, anch’essi riuniti in amenti ma più brevi danno infruttescenze coniche formate da acheni (frutti secchi) lunghi sino a 2 cm, lisci, ovoidali, protetti da brattee verdastre o bianche in estate, pelose, di consistenza cartacea, che nell’insieme ricordano i frutti del luppolo: è quello il momento in cui questa specie discreta si fa notare di più, ed è proprio la stagione in cui siamo fuggiti dal calore delle città e il ritorno alle nostre occupazioni quotidiane ci sembra ancora lontano…

Ultime piante inserite