Piante in viaggio

 

 Le protagoniste

 

# A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

SENAPE BIANCA: Fra guerre e cambiamenti climatici

La senape bianca, la Sinapis alba, è una pianta erbacea annuale, con radice a fittone, e fusti eretti, striati, ramosi, alti dai 30 agli 80 cm. Le foglie basali sono provviste di picciolo, quelle sul fusto sono invece sessili; sono tipicamente lirate, vale a dire con lamina dal contorno profondamente lobato, e segmento terminale più grande di quelli laterali: sono un poco ruvide al tatto e hanno margine seghettato. Le infiorescenze sono racemi allungati, che si aprono l’uno dopo l’altro, con piccoli fiori dai 4 petali spatolati giallo-zafferano e 4 sepali lineari e giallastri. I frutti sono silique allungate, un poco arcuate, terminanti in un lungo rostro, contenenti piccoli semi lenticolari, di un giallo arancio chiaro (quelli della senape nera, il Rhamphospermum nigrum, sono invece bruno scuri).

Dal rapporto di mescolanza fra i semi chiari della senape bianca e i semi bruni di quella nera si ottengono appunto i vari tipi di salsa di senape, o semplicemente senape, il condimento che usiamo tutti, e che ha conquistato il mondo.

Fra le statistiche della FAO, un dato sorprendente ci arriva dalla lettura della classifica dei principali coltivatori della Crucifera Sinapis alba. Ci aspetteremmo di trovare ai primi posti la Germania, la Francia o qualche altro Paese europeo, o almeno gli Stati Uniti. Invece ci troviamo al primo il Canada, al secondo posto il Nepal e al terzo l’Ucraina. Questo dato ci suggerisce due considerazioni: che la senape è un prodotto di importanza mondiale, coltivato dovunque, e che le condizioni climatiche ideali per mettere a coltura la Sinapis alba sono essenzialmente quelle di tipo continentale. E ci fa capire anche un’altra cosa, risultato di eventi concomitanti che agiscono comunque su scala globale (anche se spesso non ne siamo consapevoli): nell’estate del 2022, la contemporaneità della guerra in Ucraina e la siccità particolarmente pesante che colpì il Canada, portarono alla quasi scomparsa sugli scaffali di quasi l’intera Europa della salsa di senape. I Francesi non avevano più la loro “moutarde”, i Tedeschi erano senza “senf”, e il resto d’Europa e direi dell’intero mondo occidentale (Stati Uniti compresi) non era da meno. Peggio per noi: la prossima volta, se ci sarà, impariamo a non fare la guerra e a contrastare efficacemente il cambiamento climatico. Oppure dovremo fare a meno della senape.

Ultime piante inserite